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Il training autogeno (T.A.)è una tecnica
psicoterapeutica ideata dal dottor Schultz, medico neurofisologo e psicoterapeuta, vissuto nel
1884 e morto nel 1970. Essa agisce a livello dell’ipotalamo anteriore, nella
zona cosiddetta TROFOTROPICA. La stimolazione di quest’aerea determina
l’attivazione del sistema parasimpatico con conseguenti fenomeni quali la
riduzione del ritmo cardiaco, della frequenza respiratoria e del tono muscolare.
Tutti questi fenomeni caratterizzano lo STATO DI RILASSAMENTO. Il T.A. cerca di
auto-indurre volontariamente un’attivazione della suddetta area trofotropica,
mediante la suggestione di determinate idee e con la ripetizione di esse. In
questa tecnica, contrariamente all’ipnosi, la coscienza conserva sempre uno
stato di relativa vigilanza ed è lo stesso soggetto a procurarsi autonomamente
lo stato di trance. Si sviluppa un’accentuata attenzione per le sensazioni e i
processi del proprio corpo.In particolare, l’attenzione si ritira dal mondo
esterno per rivolgersi a quello interno, corporeo, e fondamentale si rileva la
capacità di abbandonarsi in modo spontaneo alle sensazioni provate. Lo scopo è
il RAGGIUNGIMENTO DELLO STATO AUTOGENO, CONDIZIONE DI PASSIVITA’ ASSOLUTA, PRIVA
DI ATTI VOLITIVI, DI CONTEMPLAZIONE DI QUANTO AVVIENE NEL CORPO E NELLA MENTE (SCHULTZ,
1932)
Il T.A. è composto da particolari esercizi che devono essere appresi in modo
graduale e con allenamento costante. Quando ci si trova in uno stato di
tensione, ansia o stress, si producono nel corpo e nella mente, particolari
modificazioni che, se superano una certa soglia di tolleranza, possono provocare
tensioni muscolari, spasmi viscerali, freddo in talune parti del corpo e
alterazioni funzionali di meccanismi neurovegetativi, endocrini e umorali. In
questa fase si può avere l’impressione di essere sopraffatti dalle proprie
emozioni e dai pensieri che riempiono la nostra mente. Gli esercizi previsti,
permettono di migliorare, modificare, risolvere e normalizzare funzioni
psichiche o somatiche alterate nel loro equilibrio originario. Numerosi studi
attestano la validità di questa tecnica psicoterapeutica nella pratica clinica.
Questo metodo è impiegato nel trattamento di nevrosi, disturbi psicosomatici
dell’apparato digerente, psicomotorio, respiratorio e in quelli della pelle,
della muscolatura e articolazioni, ormonali ed epatici.
In sessuologia, è utilizzato nel trattamento dell’impotenza psichica,
dell’eiaculazione psicogena, del vaginismo, nella masturbazione compulsiva e nei
feticismi ossessivi. L’obiettivo consiste nell’eliminare le inibizioni che
impediscono l’evoluzione del corretto automatismo sessuale, ripristinando la
normalità oppure rompendo situazioni di dipendenza o provocando comportamenti
attivi. E' usato anche per migliorare l'autostima e i rapporti interpersonali
attraverso lo sviluppo di pensieri positivi. Interessanti anche le applicazioni
nel campo della patologia ginecologica psicosomatica: dismenorrea, leucorrea,
irregolarità mestruali e sindrome premestruale. Il training autogeno
respiratorio (R.A.T.) viene efficacemente usato nella preparazione al parto dove
la gestante impara a gestire autonomamente il travaglio di parto,
ridimensionando la paura, la tensione e il dolore.
Piscicelli evidenzia come il T.A. produca un efficace smorzamento degli effetti
patogeni disturbanti dell’irrequietezza e dell’angoscia, esercitando un notevole
incremento energetico sulla libido e sulla sensibilità erotica. Lo stato di
passività sostenuto nel rilassamento mette a tacere i conflitti della coscienza,
lasciando che si attivino spontaneamente i processi psicosomatici che regolano
le risposte neurovegetative, necessarie per l’allestimento dei desideri e delle
funzioni degli organi specifici (Piscicelli, 1995).
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